Fitbit è un’azienda molto nota nel campo dei tracker per attività fisica, con Fitbit Versa, il suo ultimo prodotto ha però voluto fare qualcosa in più! Il nuovo smartwatch arriva dopo Fitbit Ionic ma non lo va a sostituire: si tratta di due prodotti simili ma diversi sotto molti punti di vista e in questa recensione vi spiegheremo le differenze essenziali oltre come ci si trova a utilizzare il nuovo Versa.
Fitbit Versa: la recensione
Come abbiamo scritto in apertura, bisogna inquadrare correttamente il nuovo Fitbit Versa per capire come la società si sta muovendo nel mercato smartwatch ma anche quale dei due modelli (Ionic o Versa) è il più adatto alle proprie esigenze.
Nonostante il nuovo modello sia stato presentato successivamente, si tratta comunque di una soluzione meno costosa di Ionic. Questa scelta non è stata casuale ma è servita a colmare il vuoto del portafoglio della società tra i fitness tracker più economici e il costoso Ionic.
Fitbit Versa: il design
Sempre facendo un paragone con Ionic, il nuovo Fitbit Versa è decisamente diverso dal punto di vista del design esteriore. Infatti troviamo linee più morbide e uno stile forse più ricercato, ma non si tratta solo di questioni estetiche, a molto è servito anche per la funzionalità!
Il nuovo modello di Fitbit prende spunto da soluzioni come Pebble Time e ora troviamo un corpo in metallo di dimensioni più contenute rispetto a Ionic. Questo ha permesso di essere adattabile sia al polso maschile ma soprattutto per quello femminile.
Con Fitbit Versa troviamo uno schermo anteriore ha una luminosità fino a 1000 nits ed è protetto da un vetro Gorilla Glass 3 (piatto, mentre Ionic ne ha uno curvo). La cornice nera è di dimensioni ridotte rispetto al precedente modello. Troviamo anche il sensore per la luminosità ambientale che permette di regolare la luminosità dello schermo per evitare di consumare inutilmente la batteria. Dal punto di vista estetico il vetro ha bordature smussate che consentono di far apparire la cornice più piccola di quel che è.
Chiaramente questo potrebbe far storcere il naso a qualche utente che preferiva per Fitbit Versa con più schermo, ma l’autonomia dei prodotti della società è importante.
I pulsanti sono tre che consentono di accedere a funzioni come quella per il pagamento, impostazioni semplificate, lanciare la prima applicazione nella lista o la terza. I cinturini sono intercambiabili con diverse finiture che vanno dai materiali gommosi, alla pelle di qualità fino al tessuto con trame eleganti o al metallo (con diverse maglie).
Inferiormente, Fitbit Versa ha i contatti per la ricarica, il sensore per il battito cardiaco PurePulse e quello per la saturazione d’ossigeno (spO2). La cassa inferiore è quasi in metallo con una forma atta a permettere il contatto tra sensori e pelle.
Fitbit Versa: caratteristiche
Il nuovo smartwatch viene venduto con due cinturini (S e L) oltre al cavo di ricarica che è anche un supporto da scrivania. Fitbit Versa non ha un contatto magnetico come Ionic ma anche il nuovo sistema non è scomodo.
Nel corpo dello smartwatch sono integrati un accelerometro a 3 assi, giroscopio a 3 assi, altimetro, un sistema per la vibrazione, antenna Wi-Fi (802.11 b/g/n) e NFC. Come si può notare non è presente il GPS, che è una delle principali differenze con Ionic.
Per la localizzazione si potrà sfruttare quello dello smartphone collegato che però dovrà essere portato con sé durante gli allenamenti. Fitbit Versa è resistente all’acqua fino a 50 metri (5 atm) e consente di rilevare le vasche, la durata e le calorie bruciate.
Lo smartwatch ha poi una memoria di storage per salvare fino a 300 brani (circa) senza quindi la necessità di avere lo smartphone con te. Ma non è finita qui, con un accordo esclusivo con Deezer sarà possibile scaricare le proprie playlist off-line per ascoltarle durante gli allenamenti. La batteria integrata è ai polimeri di litio con un tempo di ricarica di 2 ore e un’autonomia stimata di 4 ore.
Fitbit Versa: Fitbit OS 2.0
Il nuovo sistema operativo disponibile per Ionic e ovviamente per Fitbit Versa è una soluzione più avanzata rispetto alla versione originale. Migliorata la fluidità ma anche la reattività generale è anche stato organizzato in maniera più naturale per l’utente.
Una delle novità è il riassunto della giornata, Fitbit Today, che permette di avere sott’occhio statistiche e rilevazioni (basterà scorrere il dito verso l’alto sullo schermo). Tra le informazioni troviamo i passi, i chilometri percorsi, le calorie consumate. C’è poi la sezione dedicata al battito cardiaco con la media a riposo e una sezione con il riassunto delle attività (bicicletta, nuoto, etc.).
Scorrendo il dito sullo schermo di Fitbit Versa dall’alto verso il basso si possono vedere le ultime notifiche. Se si preme a lungo il tasto “indietro” si ha accesso ai pagamenti, al controllo della musica e alle impostazioni rapide.
Con Fitbit OS 2.1 arriveranno anche le risposte rapide per le notifiche e le app supportate. Attualmente questa possibilità sarà offerta solo agli utenti Android perché Apple ha una politica più rigida su questo genere di operazioni. Attualmente non abbiamo però ancora avuto modo di provare questa soluzione.
Fitbit Versa: la prova
Con il nuovo Fitbit Versa abbiamo cercato di riprodurre la stessa prova fatta con Ionic. Lo abbiamo quindi utilizzato nella vita quotidiana e per percorsi in bicicletta sfruttando anche lo smartphone (per via del GPS).
La configurazione del nuovo smartwatch è decisamente semplice e richiede alcuni passaggi (in lingua italiana) come la scelta della rete Wi-Fi ed è quindi adatto a tutti, anche ai meno avvezzi alla tecnologia. Sarà poi possibile cambiare il quadrante dell’orologio, scaricare applicazioni aggiuntive e provare altre funzioni quali l’impostazione delle notifiche, inserimento della carta di credito o debito da utilizzare per i pagamenti e altro ancora.
Dopo la configurazione (se si ha un altro dispositivo Fitbit alcune delle impostazioni saranno già impostate) è possibile inizare a utilizzare Fitbit Versa. Essendo lo stesso sistema operativo di Ionic, aggiornato alla versione 2.0, ci ritroviamo di fronte alla stessa interfaccia utente migliorata rispetto alla prima versione. Si tratta sicuramente di un buon passo avanti e forse già dal lancio di Ionic il sistema operativo avrebbe dovuto essere così (per poi migliorare ulteriormente).
Durante le sessioni di prova in bicicletta non abbiamo avuto particolari problemi potendo contare su una visualizzazione dei dati “istantanei” chiara e precisa. L’unica accortezza è quella di ricordarsi di aspettare che lo stato di connessione del GPS sia confermato da Fitbit Versa, in caso negativo si perderanno i dati e si avrà solo una rilevazione parziale.
La configurazione della parte musicale è ancora un po’ indaginosa rispetto ad altre soluzioni. Se si vuole controllare la riproduzione musicale bisognerà prima passare da Versa a Versa (Classic) e anche in quel caso potrebbero esserci problemi con Google Play, per esempio. Anche provando due smartphone differenti è stato solo possibile regolare il volume e non cambiare canzoni.
Per quanto riguarda invece le altre prove effettuate (navigando nei menù, etc.) non ci si può lamentare della chiarezza anche se sia con Fitbit Versa che con Ionic siamo lontani dalla complessità dei sistemi operativi come WatchOS e Wear OS (di Apple e Google).
Fitbit Versa: conclusioni
Una delle domande che è stata fatta più di frequente è: perché non è stato inserito un GPS in Fitbit Versa? Le motivazioni sono diverse. Innanzittutto inserire un GPS è costoso e questo avrebbe fatto sì che Versa costasse poco meno di Ionic, ma i due smartwatch dovevano differenziarsi.
In secondo luogo il design avrebbe risentito dovendo inserire linee per l’antenna rendendolo meno pulito. Inoltre il GPS è decisamente energivoro. Uno dei punti chiave di Fitbit e quindi anche di Fitbit Versa è la durata della batteria che può arrivare a diversi giorni (o a diverse ore con GPS attivato).
Avendo scelto un design con cassa di ridotte dimensioni per migliorare il rapporto con il pubblico femminile, anche lo spazio per la batteria è di ridotte dimensioni. Unendo le due cose si avrebbe avuto uno smartwatch con autonomia simile alla concorrenza. Avere la possibilità di ricaricare Fitbit Versa ogni 3-4 giorni è una delle maggiori comodità anziché doverselo togliere ogni giorno.
Ci sono dunque due utilizzatori “tipo” per due prodotti diversi: per chi vuole la massima libertà potendo scegliere di non portarsi lo smartphone durante l’esercizio fisico potrà scegliere Ionic. Per chi invece non rinuncerebbe comunque allo smartphone, ha un budget più ridotto e vuole un design diverso e più compatto, potrà scegliere Fitbit Versa.
L’esperienza utente in entrambi i modelli è simile perché condizionata dal sistema operativo (che è il medesimo) ma sicuramente la vestibilità di Versa è superiore e risulta più comodo durante gli allenamenti. Il sistema di aggancio/sgancio dei cinturuni è forse più semplice in Ionic ma quello di Fitbit Versa potrebbe essere più duraturo.