La smarthome si sta diffondendo pian piano anche in Italia e con Philips Hue si può iniziare dall’illuminazione! La smarthome è composta di sistemi spesso complessi e per i quali bisogna prevedere sin da subito cosa vorremo fare all’interno del nostro appartamento o della nostra casa.

Abbiamo già conosciuto i termostati intelligenti di Nest (oltre a una serie di altri prodotti) ma se volessimo dare un tocco più naturale alla nostra abitazione, perché non partire dall’illuminazione? In questo campo esistono diversi prodotti ma difficilmente ce ne sono di più noti delle Philips Hue, le lampadine “smart” per eccellenza. Nella nostra recensione descriveremo pro e contro di Philips Hue White Starter kit E27.

Philips Hue

Philips Hue White Starter kit E27: caratteristiche

Come abbiamo detto, le Philips Hue rappresentano sostanzialmente “lo standard” per le lampadine intelligenti e sono ampiamente supportate da moltissimi partner della società olandese semplificando la vita dell’utente. Noi abbiamo provato il kit completo composto da tre lampadine di colore bianco da 2700K, il bridge di collegamento e gestione, interruttore dimmer.

Il tutto ha un costo complessivo di 99,90 euro ufficialmente e può essere personalizzato con l’aggiunta di altre lampadine della serie Philips Hue per permettere di espandere le capacità di gestione dell’illuminazione domestica.

Partendo dalle lampadine presenti nel kit di Philips Hue hanno una struttura del tutto simile a classiche lampadine a incandescenza ma si basano sulla più recente tecnologia LED così da risparmiare energia essendo più efficienti e avere una durata decisamente superiore tanto che il produttore stima in 25 mila ore di funzionamento questa soluzione mentre la potenza effettiva è di 9W ben al di sotto di quanto fanno le proposte della vecchia generazione.

Philips Hue

La corrente di funzionamento è quella classica a cui siamo abituati e quindi non sarà necessario utilizzare adattatori o altro ma semplicemente un classico porta lampadina compatibile con la filettatura standard E27 (e questo riduce di molto le difficoltà di installazione), insomma non si dovrebbero incontrare problemi di alcun genere anche se non si è particolarmente smaliziati con i lavori domestici.

Con le lampadine Philips Hue ogni singola unità avrà una luminosità di 806 lumen con una luminosità di tipo istantaneo a differenza delle lampadine a risparmio energetico che hanno bisogno di un periodo di assestamento.

Il consumo in standby, al massimo, raggiungerà gli 0,2 W necessari a far funzionare la circuiteria che consente le funzionalità “smart” di questo genere di soluzioni. Come abbiamo detto in apertura, la temperatura colore è pari a 2700K che quindi restituisce una tonalità calda e non quella più fredda tipica delle illuminazioni a LED mentre le dimensioni sono pari a 61 x 110 x 62 mm.

Per quanto riguarda il secondo componente fondamentale, cioè il bridge per le Philips Hue che consente la connessione delle lampadine alla rete Wi-Fi e viceversa, si tratta di una scatoletta che deve essere collegata attraverso cavo ethernet al proprio router domestico e che si connette con le lampadine tramite una frequenza di 2,4 GHz mentre è alimentato tramite la classica corrente domestica.

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L’unità comprede LED per il monitoraggio del funzionamento e un tasto funzione per permettere di gestire la configurazione delle lampadine alla prima accensione e impostazione del sistema dopo di che potrà essere praticamente dimenticato in quanto si potrà gestire il tutto via app, smartwatch, etc..

Il sistema può gestire fino a cinquanta (50) lampadine diverse e questo significa che una volta che avrete comprato lo Philips Hue White Starter kit E27 potrete comprare le singole lampadine anche di diverse tipologie all’interno del portfolio Philips Hue.

Ultimo componente del Philips Hue White Starter kit E27 è l’interruttore che consente di non dover impiegare app o altre interfacce per interagire con le lampadine con dei semplici pulsanti e ovviamente con meno funzioni rispetto a quelle fornite dall’applicazione per Android o iOS ma anche più semplice e immediato per chi non ha tempo di raggiungere smartphone o tablet e quindi ha bisogno di un “backup” rapido.

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Philips Hue White Starter kit E27: come ci siamo trovati

Avendo una casa normale e quindi non predisposta per la domotica, l’arrivo di un kit Philips Hue White Starter kit E27 è stato utile per capire quanto questa soluzione potesse integrarsi in un ambiente non pensato per essere “smart” cioè la situazione della maggior parte delle case italiane.

Innanzitutto c’è da dire che la configurazione iniziale è veramente semplice e si basa sul bridge, sull’applicazione per iOS o Android (noi abbiamo provato quest’ultima) e infine sull’installazione delle lampadine Philips Hue che è stata immediata e ci vorrà più tempo a scegliere dove posizionarle che a installarle.

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Una volta seguite le informazioni che appaiono sullo schermo e aggiornato il firmware (nel caso fosse necessario) sarà possibile configurare la suddivisione delle lampadine in base alle stanze così che siano più facilmente comandabili e che sarà necessario nel caso dell’utilizzo di assistenti digitali come Amazon Alexa o Google Home (che attualmente o non sono disponibili in Italia o non supportano queste funzioni in italiano).

Nella nostra esperienza con le Philips Hue abbiamo voluto utilizzare una lampadina per stanza (cucina, corridoio e anticamera) così da avere un quadro completo di come si possano impiegare queste soluzioni in ambienti complessi, infatti utilizzandole in un’unica stanza verrebbe meno la possibilità di gestione più difficile.

La rilevazione è stata immediata e così abbiamo scelto il nome da applicare e abbiamo definito le stanze così da permettere un controllo capillare di queste Philips Hue. L’interfaccia dell’applicazione permette di gestire sia l’accensione e spegnimento ma anche la luminosità così da poter avere una luce più forte o più fioca in base alle necessità dell’utente (per esempio la sera mentre si guarda la TV e si vuole un luminosità appena accentuata). Nella pagina principale dell’app Philips Hue è possibile anched definire delle “scene” come luce brillante, luce soffusa e luce notturna.

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Nella seconda scheda dedicata alle attività quotidiane è possibile, in base alla geolocalizzazione, scegliere se arrivare a casa e trovare le luci accese oppure lasciare casa e fare in modo che si spengano automaticamente. Invece per quanto riguarda il “risveglio”, definendo un’orario, un giorno e una stanza è possibile avere un effetto accensione “soft” così da avere un’alba in nella propria stanza ed evitare risvegli bruschi. Stessa cosa è possibile fare con l’app Philips Hue per addormentarsi così da avere uno spegnimento “delicato” e che non affatichi gli occhi.

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Nella sezione “esplora” dell’applicazione è poi possibile vedere quali sono i partner di Philips Hue così da sapere se ci sono app compatibili, servizi o scaricarne di nuovi per poter provare nuove esperienze che potrebbero interessare all’utente.

Noi abbiamo provato uno smart-speaker Zolo Audio Halo con Amazon Alexa (che attualmente è disponibile in inglese e ufficialmente non presente o installabile in Italia), questo ha influito sulla funzionalità complessiva anche se comunque è stato possibile comandare le lampadine per l’accensione e lo spegnimento tramite la voce che risulta essere forse il metodo più interessante.

Infatti se la gestione manuale tramite interfaccia è comunque qualcosa che richiede l’utilizzo di pulsanti con i comandi vocali è possibile interagire in maniera ancora più immediata (ovviamente puntando anche sugli automatismi come quelli per l’accensione in base all’orario o alla posizione dell’utente, etc. come spiegato poche righe sopra).

Altra prova che abbiamo fatto è con Fitbit Ionic che ha anch’esso un’applicazione dedicata alle lampadine Philips Hue che permette di non dover neanche prendere in mano lo smartphone ma fare direttamente tutto dal proprio polso! Nel caso non fosse in quel momento disponile la connettività via Wi-Fi per esempio nel caso di un guasto al router sarà comunque possibile utilizzare le lampadine Philips Hue come “classiche” lampadine utilizzando gli interruttori di casa senza alcun problema e senza lasciare l’utente al buio!

Philips Hue White Starter kit E27: conclusioni

Le Philips Hue sono le lampandine “intelligenti” attualmente più supportate dai vari partner e questo consente di cimentarsi nell’utilizzo di diverse applicazioni di terze parti così come la capacità di essere gestite dai vari assistenti personali come Siri, Alexa o Assistente senza alcun problema (a patto che la lingua sia supportata, ma questo dipende da Apple, Amazon o Google) e forse è proprio questa la modalità che ci convince di più in generale.

Philips Hue

Poter schiacciare un pulsante su un’interfaccia virtuale è sicuramente interessante le prime volte ma poter dire “accendi la luce del corridoio”, “accendi la luce della cucina” risulta ancora più semplice e se lo smart-speaker che state impiegato (o gli smart-speaker che avrete in giro per la casa) sono di buona qualità non avrete problemi con il rumore di fondo o la musica.

Certo, questo significa dover spendere ulteriori soldi per questo genere di periferiche oltre a quello del kit e probabilmente di ulteriori lampadine ma l’esperienza che ne risulterà sarà più completa. Il kit Philips Hue White Starter kit E27 che è a base bianca è meno scenico di quelli con LED colorati ma permette di addentrarsi nel mondo delle lampadine smart senza troppi patemi e senza troppe rinunce rispetto a un impianto tradizionale potendo poi scegliere di aggiungere altre lampadine, magari colorate, per dare un tocco ancora più interessante ai vari ambienti.

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Il costo complessivo non è certo basso considerando che si parla di circa 60 euro a lampadina (colorata) ma è anche vero che la qualità complessiva che Philips riesce a fornire è elevata inoltre la tecnologia LED è sostanzialmente esente da guasti e consuma decisamente meno infatti per una soluzione con potenza equivalente da 60W si ha un consumo di 10W mentre una lampadina a incandescenza consuma la potenza nominale (con un costo però nettamente inferiore, circa 2 euro mentre una lampadina a LED “classica” costa circa 5,50 euro).

Per concludere, consigliamo queste Philips Hue a chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo dal punto dell’illuminazione e che è pronto a spendere un po’ più di soldi per poter avere un risparmio nella bolletta elettrica e ovviamente tutte le funzionalità “smart” che contraddistinguono questa soluzione.

Rimaniamo dell’idea che il modo più interessante per poterle gestire è tramite la voce e quindi un assistente vocale e attualmente questo non è possibile ufficialmente in Italia e in italiano ma lo sarà molto presto con l’arrivo di Amazon Alexa nel nostro Paese (probabilmente per 2019) e il supporto per l’Assistente di Google per le funzionalità legate alla domotica in italiano (già presenti nella versione inglese), queste ultime potrebbero debuttare entro il 2018.