Il mercato delle soluzioni di storage per il mondo consumer ha vissuto fino a qualche anno fa un periodo che sembrava di stagnazione: certo, venivano proposti hard disk basati su piattelli sempre più densi che incrementavano le prestazioni complessive senza però dare un salto netto rispetto ai modelli precedenti. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto grazie all’innalzamento della velocità di rotazione dei piattelli passata da 5400 RPM a 7200 RPM fino a 10.000 RPM e 15.000 RPM per i modelli più evoluti di derivazione professionale (come i Western Digital Raptor), di contro però queste soluzioni erano decisamente costose e particolarmente rumorose. Il vero salto evoluzionistico, che sta ulteriormente compiendosi, è stato l’arrivo sul mercato delle prime soluzioni SSD (Solid State Drive) in grado di conciliare prestazioni di assoluto rilievo con silenziosità e resistenza agli urti (utile soprattutto per i portatili/notebook/ultrabook) mentre di contro avevano un costo/GB decisamente sfavorevole.
Ora che il mercato è maturato, gli hard disk a piattelli sono ancora presenti grazie a caratteristiche che possono far gola a molti produttori nel mercato consumer, sono nati gli hard disk ibridi che hanno una componente allo stato solido come cache di grandi dimensioni unita ai classici piattelli per l’immagazzinamento dei dati e infine gli SSD sono diventati sempre più diffusi e più economici (anche se esistono ancora sul mercato unità molto costose per chi cerca il massimo delle prestazioni e della capienza). Ma tutti hanno realmente bisogno di un SSD ad alte prestazioni? In realtà, no. Anche un SSD di fascia media può fornire quel “plus” all’utente ed è in grado di migliorare l’esperienza utente sotto diversi punti di vista sia su desktop che per i notebook: infatti sono silenziosi (non avendo parti in movimento), non dissipano molto calore, sono compatti, hanno buone prestazioni, il loro prezzo è diminuito in maniera considerevole. Un classico esempio di questo genere di prodotti è proprio il SanDisk SSD Plus oggetto della recensione che con un prezzo al di sotto dei 100 euro per 120 GB di capacità rappresenta una soluzione molto interessante per aggiornare sistemi non ancora considerabili obsoleti ma che non sono neanche “all’ultimo grido”.
SanDisk SSD Plus 120 GB: le caratteristiche
Il SanDisk SSD Plus è disponibile con capacità di 120 GB (oggetto della prova), 240 GB e 480 GB e si differenziano oltre che per la capacità anche per le prestazioni complessive. Secondo il produttore, la velocità di lettura sarebbe pari a 520 MB/s mentre la velocità di scrittura si fermerebbe a 180 MB/s (basandosi su benchmark e test effettuati da SanDisk stessa). Il SanDisk SSD Plus ha una confezione piuttosto classica per una soluzione di fascia media che comprende, oltre al drive stesso, anche le istruzioni mentre non è presente nessun software (alcuni sono comunque scaricabili dal sito del produttore), viteria o supporto per l’installazione in chassis esterni. La costruzione del SanDisk SSD Plus è realizzata in materiale plastico con i connettori SATA e le due etichette che indicano la tipologia di prodotto e alcuni dati aggiuntivi.
All’interno del SanDisk SSD Plus 120 GB troviamo un controller Silicon Motion SM2246XT che rappresenta una soluzione pensata proprio per il mercato della fascia media degli SSD con un design dual-channel, senza DRAM e vengono supportati TRIM, NCQ, S.M.A.R.T così da migliorarne la durata e permettendo di tenere sotto controllo i vari parametri sullo stato di salute di un SSD. I chip di memoria sono realizzati da SanDisk con tecnologia MLC di seconda generazione a 64 bit e processo produttivo a 19 nm. L’interfaccia del SanDisk SSD Plus 120 GB è di tipo SATA III (pari a 6 GB/s) con le dimensioni che sono pari a 100 x 69,85 x 7 mm con un peso pari a 68 grammi.
SanDisk SSD Plus 120 GB: i test
ATTODisk
CrystalDiskMark 5.1
AsSSD
Anvil SSD
SanDisk SSD Plus 120 GB: conclusioni
Come abbiamo avuto modo di ribadire all’inizio dell’articolo, questo SanDisk SSD Plus è una soluzione di fascia media e quindi le prestazioni registrate non sono il massimo tra quelle possibili nel campo degli SSD. Ma, sempre come spiegato sopra, questo genere di soluzioni serve per ridare vita a piattaforme magari non troppo obsolete ma che ancora hanno al loro interno hard disk a piattelli con tutte le differenze e le problematiche del caso. Soprattutto quando si parla di notebook o ultrabook, SSD come il SanDisk SSD Plus permettono di aggiornare il proprio sistema con una spesa minima considerando che su Amazon questo stesso modello si trova a prezzi tra i 50 euro e i 70 euro (per la versione da 120 GB) mentre la versione da 240 GB ha un costo che parte dagli 80 euro circa.
Se si pensa che comunque un SSD di questo genere permette un’esperienza utente decisamente migliorata rispetto ai classici hard disk a piattello consentendo anche una riduzione della rumorisità e una migliore gestione degli shock (soprattutto in campo mobile) si capisce come l’esistenza stessa di questa categoria di soluzioni di storage permette una diffusione della tecnologia allo stato solido che ha fatto e sta facendo passi da gigante negli ultimi anni grazie a memorie sempre più performanti e a controller migliorati che consentono di gestire flussi di dati sempre maggiori. Come abbiamo detto, le prestazioni di questo SSD non sono ai vertici della tecnologia ma potrebbero soddisfare le esigenze di molte persone e nel caso 120 GB non fossero abbastanza capienti (ricordando che comunque ci potrete installare i programmi principali e il sistema operativo) ci si potrà sempre accoppiare un hard disk a piattelli che hanno un rapporto costo/GB migliore permettendo così da un lato di usufruire dei tempi di accesso rapidissimi degli SSD e dall’altro della grande capienza dei dischi a piattelli. Insomma, se siete in cerca di un aggiornamento per il vostro notebook o il vostro desktop (che ancora possiede hard disk a piattelli) pensate a un SSD e questo SanDisk SSD Plus potrebbe essere proprio il modello che potrete inserire nella lista dei prodotti desiderabili.