Brutte notizie per il mercato degli smartphone secondo quanto riportato dalla società di analisi di mercato Strategy Analytics: infatti la fine dell’anno scorso ha fatto segnare un -9% anno su anno arrivando a stento a quota 400 milioni di unità consegnate (a livello globale e fra tutti i produttori) mentre nel 2016 si era arrivati a 438 milioni di unità nello stesso periodo. Decretando la fine 2017 come uno dei periodi più critici per il settore degli smartphone, secondo gli analisti.
Sempre stando a quanto riportato, Apple ha conquistato il primo posto con una quota di mercato globale del 19% mentre Samsung è arrivata in seconda posizione (si parla comunque solamente di questo trimestre dove le novità principali sono arrivate proprio da Cupertino per quanto riguarda gli smartphone). Interessante invece la nota del produttore cinese Xiaomi che ha continuato a crescere arrivando a raddoppiare le spedizioni di smartphone rispetto a un anno fa considerando anche che la società non è ancora presente ufficialmente in tutti i mercati (o in molti mercati) limitandone così la disponibilità per gli utenti.
Se si considera tutto il 2017 però ci si accorge di come, complessivamente, le spedizioni siano cresciute dell’1% arrivando a superare le 1,5 miliardi di unità dimostrando come il periodo debole sia principalmente quello che conclude l’anno nonostante il periodo natalizio. Tornando a scrivere di Apple, iPhone X ha venduto bene e il prezzo medio di vendita degli smartphone ha sfiorato quota 800 dollari, ma i volumi di vendita sono comunque diminuiti con il consiglio degli analisti per Apple che è quello di non alzare ulteriormente i prezzi ma di lanciare modelli più accessibili.
Samsung ha perso il 4% arrivando a toccare 74,4 milioni di smartphone spediti contro i 77,5 milioni di smartphone nel Q4 2016. Le principali problematiche riguardano la concorrenza di Cina e India anche se attualmente è il produttore che riesce a spedire più soluzioni toccando quota 317,5 milioni di unità per tutto l’anno 2017. Huawei dalla sua ha mantenuto la terza posizione con il 10% del mercato mondiale con un buon andamento in Asia e in Europa mentre fatica in USA anche per via di una stretta da parte del governo sui prodotti cinesi.
